Tuesday, September 23, 2014

Western Conference Semifinals, game 7: LA Lakers - New Orleans Pelicans



La sede dell’El Segundo Times è in fermento, dai finestroni della redazione volano fuochi d’artificio d’ogni tipo, lo champagne scorre a fiumi: si sta preparando uno speciale di 432 pagine sulla garasette che ha visto i Pelicans dominare a Los Angeles come mai visto fare in una game seven: 82 Lakers, 93 Nola, punteggio bugiardissimo, perché già dal secondo quarto ci hanno sbattuto più volte anche sotto di 19. Lakers fuori, eliminati 3-4 dopo essere stati in vantaggio 3-1. E’ il fallimento di questo gruppo.
Per “questo gruppo” qui si intendono soprattutto due giocatori, Andrè Iguodala e Andrew Bogut, i due All Star arrivati alla fine della prima stagione e che non hanno mai fatto fare il salto di qualità. Quello, e pertando il CoachZen lo esclude dal libro nero, ce lo fece fare Kenneth Faried, peraltro non esente da colpe: ma l’arrivo di Mamimal nell’estate 2015 fu l’innesco che proiettò i barbalakers fino all’ormai celebre “a cinque minuti dall’anello”, ovvero l’esito di garasette delle Finals 2016 perse contro gli Indiana Pacers.
Ma l’essere stati quasi campioni Nba due anni fa non salva nessuno, perché sull’altro piatto della bilancia pesano due mancate qualificazioni ai playoff (2014 e, clamorosa quella del 2017), un’eliminazione al primo turno (2015) e un’eliminazione al secondo turno (2018). E al di là degli Iguodala, Bogut o Deron Williams di turno, al di là dei trentanove anni di Bryant, il 99,99999% delle colpe sono del Barbatrucco, incapace di mettere su un gruppo vincente e con la vecchiaia che si fa sentire anche su di lui: se il giovane Barba impressionò (subito 4 titoli nei primi 5 anni di carriera), se il middle-Barba mantenne lo standard di un titolo ogni due anni (13 anelli nelle prime 26 stagioni), il vecchio Barba ha vinto soltanto quattro titoli negli ultimi 16 campionati, e solo uno negli ultimi nove, ovvero le season complessive al 2K14 (4 anni la prima Asso, 5 la seconda).
Se ci fosse un grafico sarebbe una linea in picchiata. Per questo l’El Segundo Times ne chiede la decapitazione su Figueroa Street, con la testa del Coach Zen portata sul cofano della macchina del Duca (cit). End nau?
Le voci si rincorrono incontrollate. Posto che questa seconda Asso è conclusa, ora si aprono più vie davanti al Coach Zen. Il ritiro, ovvero un anno sabbatico per ricaricare completamente le pile e ripresentarsi tra dodici mesi nel 2K16 next gen. Due settimane di pausa, ovvero  l’approdo classico all’universo successivo (2K15 old gen), o l’inizio della terza Asso nel 2K14. Dove? In tutti e tre i casi non si transige: Lakers. Fino a che ci sarà Bryant!
Nel caso di probabile approdo al 2K15, singolare come l'ultima stagione prima del salto nel nuovo universo sia coincisa con la vendetta delle eliminate storiche: nell'ultima stagione del 2K13 furono i San Antonio Spurs ad eliminarci per la prima volta nella barbastoria dopo decenni nei quali i gialloviola li avevano fatti sempre fuori nei 2Kplayoff. Idem quest'anno è accaduto con New Orleans, sempre eliminata in passato dai barbalakers. Ma l'avevano detto gli analist: il Barba, quando si avvicina il salto in un nuovo universo, non mantiene alta la concentrazione. A febbraio il CoachZen una garasette non l'avrebbe mai persa così.

4 comments:

  1. @Bisy from the precedent post

    The Monocigl ha devastato. Impressionante. Ha dominato difensivamente tutte le gare e di fatto dal suo rientro siamo 4-1 per loro, perchè garauno e garadue lui non c'era. Del resto siamo nel 2018: immaginati dunque Davis tra quattro anni. Sarà dominante, come appunto lo è stato!

    @Alp from the precedent post

    Purtroppo, tutto vero! From 3-1 to 3-4! Again, perchè era già successo, mi pare nella prima Asso. Aprite il tribunale, partono i processi!

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  2. Mi dispiace per come sia finita la stagione. Ma non avevi fatto un pensierino al 2k 15 per PC?

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  3. @Talla

    Sì, avevo fatto un pensierino, poi però ho guardato ai requistiti di sistema per far girare il 2k15 su Pc e no ci stavano dentro. Il prossimo anno, intendo dall'autunno 2015, si passa dunque alla next gen consolle (PS4)

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  4. Avevo promesso l'editoriale de "El Segundo Times" ed eccolo che arriva:

    "Un disastro annunciato. Pensavamo tutti questo alla vigilia di gara 7 e così è stato per questi BarbaLakers. Una squadra incapace di fronteggiare le novità, rigida e statica, basata su un mix di campioni vecchi e promesse che hanno disatteso le aspettative. Tutti colpevoli, sia chiaro, ma è bene fare un distinguo perché non tutto è da buttare.
    Il primo colpevole è il plenipotenziario Coach Barba. Particolare e vincente, su questo non c'è dubbio, ma anche troppo radicato nel suo credo cestistico, incapace di adattarsi ai 2k-world che cambiano ed agli avversari che diventano via via sempre più imprevedibili. Dove sono gli aggiustamenti nella serie? Dove si trova il boost dell'umano? Come si fa a puntare su un backcourt con Kobe ormai trentanovenne e Deron Williams in fase calante? Il primo responsabile è lui, ma non basta riconoscere le proprie colpe ma anche capire che è arrivato il momento di cambiare: o impara a capire che ci sono altri modi di vedere il 2k-basket oppure gli insuccessi sono destinati a crescere a dismisura!
    Kobe, in quanto capitano e leggenda è, ahinoi, il secondo colpevole. È troppo forte affinché il colpevole numero uno capisca che non può più condurre questa squadra al titolo e non fa niente per aiutare il suo coach. Le sue prestazioni sono sempre più leggendarie, ma anche sempre più fini a loro stesse perché qua non si vede il becco di un titolo da un po'. Dovrebbe essere il valore aggiunto della squadra, invece è sempre il top player e questo non va bene. La colpa è sicuramente di chi gli dà certe responsabilità, ma anche sua perché incapace di fare un passo indietro.
    Deron Williams. Arrivato come il pezzo mancante si è rivelato per quel che è veramente. Un mezzo-campione ormai fisicamente decadente ed incapace di guidare una squadra al titolo. È stato surclassato da Holiday ed ha dimostrato tutti i suoi limiti. Bocciato senza alcun diritto d'appello.
    Iguodala. Era arrivato come ipotetico secondo violino, non è stato in grado di fare neanche il terzo. Ad essere sinceri è tutta l'orchestra ad aver deluso, ma la sua mancanza di leadership e freddezza mentale sono costati un titolo e non pochi patemi. Ci si aspettava tanto da lui, ha fatto lo stesso percorso di Odom ma senza i due anelli. Quando però la barca iniziò ad affondare, Odom andò via...
    La panchina. Coach Barba si è sempre vantato di avere la miglior panca della lega. Ma quest'anno dov'era? Impegnata forse a far credere di esser grande, perché quando serviva il cambio di passo o l'impatto solito è svanita completamente. Tutti, nessuno escluso, hanno deluso e questo è l'unico dato di fatto. Servirà una profonda riflessione sul reale valore dei giocatori.
    Un quadro desolante dunque, però non tutto è perduto: lavoro, capacità di fare scelte coraggiose, umiltà e ritrovata voglia di vincere sono gli ingredienti necessari per permettere a questa squadra di tornare dove la storia la colloca. Ci sarà la forza di mettersi in gioco?"

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